Le canne fumarie, queste sconosciute. Le vediamo, stanno là, in alto, sul tetto, dove sembra quasi che non possiamo raggiungerle. Ma sappiamo a cosa servono? Perché devono stare così in alto? Perché hanno quella conformazione?
Probabilmente la prima cosa che viene da pensare è che le canne fumarie sia collegate per forza ad un camino, ma non è sempre così.
Canne fumarie: a cosa servono
Sicuramente se c’è un camino, dovrà esserci una canna fumaria perché la principale funzione di queste è quella di scaricare i fumi di scarto prodotti dalla combustione. Ma le due cose non sono per forza in connessione stretta e univoca. Ad ogni modo la presenza e l’installazione delle canne fumarie è regolamentata addirittura da disposizioni legislative. Per cui, viene da sé che tutto il lavoro che può essere fatto collegato a queste va commissionato a ditte di esperti che al termine dei lavori dovranno rilasciare anche un attestato di certificazione che dichiari che è stato svolto tutto all’interno dei termini legali.
Le canne fumarie sono, in sostanza, lo scarico di tutti i nuovi impianti termici e non per forza solamente dei camini. Questi elementi sono quindi collegati anche a caldaie e riscaldamenti di altro tipo.
Canne fumarie: come funzionano
Il meccanismo fisico con cui le canne fumarie riescono ad eliminare i prodotti di scarto della combustione è, sostanzialmente, la differenza di pressione tra l’entrata e l’uscita, che poi è lo stesso meccanismo che sta alla base della respirazione. Per permettere questo passaggio e quindi l’eliminazione dei fumi tossici è di vitale importanza la progettazione corretta della canna fumaria. Soprattutto sono importanti il diametro della canna, la sua altezza, il materiale con cui viene costruita, la posizione e altro. Alcuni di questi dettagli sono indicati nella regolamentazione, altri invece devono essere calcolati dagli adetti ai lavori secondo particolari calcoli matematici.
Nel caso particolare dei condomini l’installazione delle canne fumarie deve essere ulteriormente controllata perché in questo caso oltre alle leggi italiane bisogna rispettare anche quelle del condominio. In questo caso la canna fumaria può essere ad uso di una singola unità abitativa, oppure di una unica per tutto il condominio, oppure più di una se questo comprende molti appartamenti. Nel primo caso, i residenti dell’unità abitativa che possiede la propria canna fumaria dovrà provvedere autonomamente alla pulizia e alle spese di manutenzione della stessa.
Canne fumarie: materiali e costi
Esternamente le canne fumarie possono essere composte da un condotto fumario a sezione quadra realizzato in cemento che al suo interno presenta un pannello di lana di roccia per l’isolamento. Tuttavia questa soluzione è stata ampiamente superata in quanto non risulta essere abbastanza impermeabile ed è soggetta alla corrosione da acidi. La soluzione migliore ad oggi è il condotto fumario in acciaio inox a doppia parete coibentata con lana di roccia.
Ovviamente questa soluzione oltre ad essere più efficace risulta essere anche più costosa: considerate che solo questa parte può costare anche 300 euro. Per quanto riguarda la parte interna delle canne fumarie la scelta verte tra il condotto flessibile in acciaio a parete doppia oppure il condotto in materiale plastico, perfetto per caldaie a condensazione. Questa parte interna della canna fumaria, più delicata e più elaborata, può arrivare a costare anche intorno ai 600 euro.