L’instabilità finanziaria ed economica degli ultimi anni ci impedisce, ancora oggi di effettuare in maniera serena e non preoccupata, analisi coerenti sulla capacità di far produrre reddito al nostro reddito. Questo dovrebbe essere il risultato di un buon investimento, ma molto spesso, malgrado l’attenzione dei risparmiatori e degli operatori del settore, non è quel che avviene. L’oro diviene un bene rifugio proprio in questi periodi di grande instabilità finanziaria ed economica.
Già negli anni passati, quando il mercato immobiliare andava a gonfie vele, il mercato dell’oro, nonostante fosse un settore finanziario di nicchia, segnava un passo che, nonostante la volatilità del suo prezzo ma senza stravolgenti variazioni di valore, ben lo descriveva come un investimento rifugio. Il crollo successivo del mercato del mattone e l’assenza di una ripresa forte del settore, hanno momentaneamente fatto sì che l’acquisto di una casa non sia più considerato il modo migliore di mettere al riparo i propri risparmi.
Oggi, quindi, decidere di acquistare oro, è ancora più di ieri una scelta che infonde tranquillità al risparmiatore, nonostante l’oscillazione a cui il prezzo di questa materia è comunque soggetto. La quotazione oro è infatti estremamente volatile negli ultimi tempi e prima di acquistare o vendere un oggetto in oro è sempre importante informarsi sul prezzo attuale al grammo sui principali mercati internazionali dei metalli preziosi.
Ma come bisogna procedere per valutare e concludere positivamente un simile investimento? Innanzitutto, è necessario decidere in che modo investire in oro. L’investimento può essere puramente finanziario, oppure può avvenire acquistando dell’oro fisico. Per operare in entrambi i modi è comunque necessario rivolgersi ad un intermediario abilitato, come a dire esempio le banche. Entrambe le forme di investimento hanno come oggetto principale il metallo giallo ed il suo valore, stabilito dalla quotazione sul mercato.
Quando si decide però di fare un investimento finanziario bisogna avere ben chiaro che non si sta acquistando dell’oro vero ma si sta comprando un prodotto, che sia esso un fondo di investimento o un certificato, che a sua volta investe nella preziosa materia, o il cui valore dipende in maniera strettamente dipendente dal prezzo dell’oro. Questi prodotti, come ad esempio gli Etc, ossia Exchange Traded Commodity, sono strumenti quotati in borsa, e il loro patrimonio può essere totalmente costituito dall’oro, grazie ad un legame sottostante con l’andamento della quotazione del metallo. Un altro tipo di investimento sull’oro è il future: sottoscrivendo un prodotto di questo tipo, si scommette sul prezzo dell’oro, fissando un valore ipotetico ed incassando o pagando a seconda che la quotazione dell’oro, si alzi o si abbassi rispetto al valore fissato: si tratta quindi di un vero e proprio derivato.
Decidere di investire in strumenti finanziari simili, deve quindi avvenire valutando anche il rischio della società che emette il prodotto finanziario stesso, perché un crollo dell’ente emittente concorrerebbe al conseguente crollo dell’Etc. Questo tipo di rischio è implicito in questi strumenti finanziari e a volte non è direttamente correlato all’andamento del prezzo dell’oro. Un’altra considerazione da non trascurare in una simile scelta è la valuta del Etc o del fondo e il rischio di cambio ad esso connesso. Infatti, spesso questi strumenti sono espressi in dollari e nel caso si decida di disinvestire sarà opportuno fare i conti non solo in base alla quotazione dell’oro, ma anche in base al cambio euro/dollaro.