L’avvento del terzo decennio del nuovo millennio ha totalmente rivoluzionato le nostre vite. Da quel 21 febbraio, giorno in cui fu reso noto il primo caso di covid 19 nel Vecchio Continente in un paese del lodigiano, Codogno, sino a quel momento sconosciuto ai più, nulla è stato più come prima. E l’emergenza, a quasi un anno da quell’evento, è lungi dall’essere risolta come dimostrano anche i nuovi obblighi sull’uso della mascherina (scopri di più su questo articolo).
La scoperta del vaccino alimenta speranze, concrete, che la lotta al virus possa essere vinta nell’arco di 18 mesi. La strada da percorrere, quindi, è ancora lunga e irta di insidie. Abbassare la guardia proprio in questo momento, in cui iniziano le prime vaccinazioni, sarebbe un peccato madornale. Da qui la necessità, di conseguenza, di scegliere i migliori dispositivi di protezione individuale, per difendere sé stessi e tutelare le altrui persone.
Mascherina: perché è importante utilizzarla nel modo corretto
Sin dall’avvio dell’emergenza sanitaria, il dispositivo ritenuto di fondamentale importanza nella lotta al nuovo coronavirus è stata, senza alcun dubbio, la mascherina, estremamente efficace per proteggere le vie respiratorie ed evitare la diffusione del virus. La grande rete telematica è ricca di articoli che riguardano l’uso delle mascherine, se esse siano realmente efficaci e come vadano correttamente utilizzate.
Ed in alcuni casi, purtroppo, è facile imbattersi in fake news, concetti o preconcetti di parte, ideologici e con informazioni poco chiare ed esaustive. Meglio affidarsi, in questi casi, al mondo scientifico, cercando di fare proprie le indicazioni provenienti dagli studiosi che in tutti questi mesi, lavorando giorno e notte, hanno tratto alcune riflessioni sull’importanza delle mascherine e di quanto siano a dir poco di fondamentale importanza nella lotta al covid 19.
La prima cosa, di fondamentale importanza, riguarda il corretto posizionamento della mascherina sul volto, al fine di renderla un valido strumento di difesa per sé stessi e per le persone con le quali ci dobbiamo rapportare quotidianamente. È assolutamente indispensabile che venga coperta tutta la parte bassa del volto. E non, come spesso accade, solo la bocca e non il naso.
Scene, purtroppo, che capita di vedere con una certa frequenza nelle nostre città. Nonostante sia stato scientificamente provato come la mascherina non nuoccia in alcun modo alle vie respiratorie, a differenza di falsi miti e fake news che circolano in rete e in altri mezzi di informazione. È importante scegliere una mascherina realmente efficace, in grado di fungere da barriera protettiva.
Manutenzione delle mascherine: cosa fare?
Le più utilizzate sono quelle chirurgiche, reperibili facilmente anche in farmacia oltre che online, ma la loro efficacia è, temporalmente parlando, assai modesta: è inevitabile dover procedere, frequentemente, alla sostituzione delle stesse. La chirurgica, tuttavia, è solo una delle tante mascherine disponibili nella lotta al covid-19, come si evince dal sito di un operatore del settore di rilevante importanza come Mashkaze.
Ad esempio, cresce costantemente il numero di persone che ricorre all’utilizzo di una mascherina di tessuto, che sono certamente più gradevoli dal punto di vista estetico e, non di rado, meno fastidiose di quelle chirurgiche. Per mantenerle sempre efficienti ed incisive nella lotta al covid 19, tuttavia, vanno messi in campo alcuni accorgimenti di primaria importanza, da seguire scrupolosamente.
La raccomandazione principale è quella di lavare la mascherina quotidianamente, a 60°, per almeno 30 minuti, per poi asciugarla direttamente con un comune phon per i capelli o stendendola all’aria aperta. Meglio evitare, invece, il lavaggio con comuni ammorbidenti, che rischiano di ostruire le maglie del tessuto e rendere meno efficace la mascherina stessa.
Il lavaggio quotidiano della mascherina, qualora venga utilizzata, è assolutamente indispensabile in ogni caso: pensare, come alcune false leggende narrano, che lasciarla posata tre giorni senza utilizzarla annulli le possibilità di infezione, non corrisponde in alcun modo alla realtà.